Per proseguire nella preparazione all'incontro mondiale delle famiglie a Milano, il 13 aprile 2012 si è svolto alla Casa della Gioventù l'incontro "Famiglie all'opera: testimonianze". Incontro con due coppie di sposi che hanno raccontato l'esperienza della bellezza e della forza del Sacramento del matrimonio.
Luigi ed Elena sono sposi da 20 anni ed hanno sei figli dai 19 ai 7 anni d'età. Vengono dalla parrocchia di Belfiore. Non vogliono dirci niente di nuovo se non parlarci della vocazione al Matrimonio a cui sono stati chiamati. Hanno scoperto la forza del Sacramento nella loro esperienza di vita. Fin da fidanzati desideravano che Gesù fosse una presenza viva nella loro famiglia. Hanno fatto un percorso di fede e preso coscienza che la fragilità del loro amore aveva bisogno del sostegno dello Spirito Santo. Si interrogavano sulla loro vocazione e come rispondervi. Il loro cammino insieme faceva riferimento al cammino individuale che ognuno percorreva. Dopo il Matrimonio hanno iniziato a condividere la fede e l'anima, la cosa più intima di ognuno, con un pudore da superare. L'anima è quella che ti fa volare ad alte quote.
Non avevano piena coscienza della Grazia sacramentale. Con i figli piccoli e tanto da fare, sono entrati in una situazione di stallo. Avvertivano che mancava loro qualcosa. Nel momento delle difficoltà di coppia, hanno messo la loro vita di sposi nelle mani del Signore. Il cercare, il desiderare di incontrare il Signore, è l'embrione, il punto di partenza della fede e autorizzi Gesù ad entrare nella tua vita. Si sono accorti che Gesù è vivo. Ma sperimentare che è in grado di trasformare la tua vita, è stata un'esperienza nuova. Hanno scoperto che Gesù è vivo e in grado di rinnovare completamente la vita delle persone.
Anna e Nicola sono sposati dal 1990 ed hanno quattro figli. Hanno degli amici che li hanno aiutati a scoprire il disegno buono di un Altro nella loro vita, a capire che siamo strumenti nelle sue mani. Avere degli amici che ti aiutano a guardare in modo diverso la realtà, è una grazia. Attraverso questi amici hanno incontrato "Famiglie per l'accoglienza". Sono persone normali, non specializzate, che vogliono accogliere fino in fondo l'altro, prendendolo per mano. Questo li ha colpiti ed hanno iniziato un cammino in questa compagnia. L'amore che c'è nella loro famiglia trabocca anche per gli altri. La famiglia è opera di un Altro. Quando si è in due, l'altro è aiutato a guardare oltre la sua fatica. Hanno accolto bambini in affido. L'accoglienza in casa ha fatto guardare i loro figli con un sano distacco. Anche per i loro figli è stata una maturazione accogliere altri "fratelli". I figli ci guardano, nel silenzio, nel pianto, nelle loro fatiche. L'accoglienza rende feconda la loro vita di coppia e quella degli altri. Basta chiedere e la gente risponde con generosità. Le forme di accoglienza sono varie. Si accoglie la malattia, il genitore anziano, la persona in difficoltà economica. C'è la colletta alimentare, il gesto semplice del pacco da consegnare. Come famiglia cercano di vivere la realtà che è loro data, tenendo lo sguardo su Cristo. Anche un mese di accoglienza di un bimbo è per sempre. Accogliendolo, si accoglie anche la sua famiglia di origine ed inizia un rapporto che è per sempre.
Stasera, come ha detto Don Giorgio queste testimonianze ci hanno aiutato a riscoprire la bellezza e la forza del Sacramento del Matrimonio: "Sembra che la famiglia venga uccisa. Noi pensiamo che il Signore la faccia risorgere".