Cari lettori,
mi è stata commissionata dall'alto (beh...non troppo in Alto....) la stesura di un articolo che raccontasse l'uscita che il gruppetto dei giovanissimi sposi hanno vissuto il 13 e 14 febbraio scorso.
La descrizione tecnica dell'uscita, durata in realtà 24 ore, è semplice: arrivo a San Fidenzio in una bella e appartata struttura tra le colline veronesi, merenda, momento di gruppo e confronto, cena e momento di svago, risveglio, messa, sistemazione casa e partenza.
Raccontata così dice poco perciò, decidendo di soverchiare le direttive ricevute, provo a trasmettervi ciò che di importante ci ha lasciato l'esperienza vissuta.
Premetto che il gruppo è "fresco", che il fuori porta di San Fidenzio è stata la nostra prima uscita e quindi c'era per tutti un misto di entusiasmo e perplessità (come tutte le prime volte....).
Per rompere gli indugi, una volta arrivati e sistemati, abbiamo ripreso il discorso interrotto durante il precedente incontro serale che ci riunisce mensilmente. La trama portante per l'anno 2009/2010 sono stati "I linguaggi dell'amore": una sorta di Bignami che ci ha aiutato a capire come ognuno di noi parli un linguaggio diverso (i linguaggi emozionali di base, secondo l'autore preso a riferimento, sono cinque) e che se vogliamo amare e sentirci amati dobbiamo metterci nella stessa lunghezza d'onda del nostro coniuge.
In concomitanza con la nostra "duegiorni" abbiamo affrontato il linguaggio dell'amore inerente "i gesti di servizio" (per onor di cronaca e per suscitare un po' di sana curiosità gli altri linguaggi sono "le parole di rassicurazione", "i momenti speciali", "i doni" e "il contatto fisico"). Come di consueto una coppia, a turno, ha elaborato ed esposto alle altre l'argomento e così insieme abbiamo tratto lo spunto per il confronto. Il gesto di servizio è infatti il mettersi con tutta la propria persona a disposizione di chi amiamo sia per l'esecuzione di un atto meramente materiale (es: lavare i piatti, riordinare...) sia per offrire un'assistenza più spirituale (es: accompagnare ad una visita medica o ad una cerimonia funebre...).
Ognuno tende a "cucire" l'argomento proposto e le problematiche che ne nascono sulla propria personale esperienza e questa comunanza di esperienze a volte ci fa ridere altre volte ci fa sentire, come coppia, meno soli. Alla discussione sul tema sono seguite le riflessioni dei nostri animatori (Loris e Daniela) e di don Andrea che ci ha proposto letture e brani del Vangelo inerenti sulle quali riflettere a due a due.
A ciò sono seguiti la cena, il dopo cena con giochi e relax e l'immancabile "casino" prima di andare a dormire (perché in gita, tranne gli educatori, nessuno ha mai sonno....!).
L'indomani mattina, dopo i preparativi di rito, ci siamo recati a messa e dopo pranzo (dove noi ragazze, data la festività di San Valentino, abbiamo ricevuto dai nostri ragazzi una bella sorpresa romantica....) abbiamo tratto le conclusioni sui gesti di servizio che proprio in quella situazione di comunità hanno acquisito maggior significato avendoli messi in pratica "sul campo"!
Con questi pochi appunti vorrei trasmettere agli amici lettori più giovani che gli incontri e le uscite tra coppie non hanno solo un fine di catechesi (importante) ma anche di reciproco confronto, conoscenza, sostegno e perché no... svago e consolazione (rapporti parentali difficili, bucato da fare, pulizie di casa, bollette scadute, figli che si vorrebbero e non arrivano ....). Accanto a problemi che percepiamo quotidianamente cerchiamo di trovare una dimensione e un riscontro umano nei nostri coetanei, nei nostri animatori e infine la risposta del nostro amico Gesù.
Solleviamo punti di vista diversi per poterne discutere a casa, a due, come non si usa fare quasi più perché in genere infatti si "chatta" a due, ma di certo non si parla....
Vorrei pure trasmettere agli amici lettori più grandi di me che è il vostro esempio di coppie navigate a sostenere gruppi junior come il nostro e che ogni tanto un confronto diretto porterebbe aria fresca a voi e maggior lungimiranza a noi!
Comunque tornando allo scopo della missiva direi come prima uscita è andata bene poiché abbiamo, senza volerlo, centrato l'obiettivo dei gesti di servizio e creato un buon clima emozionale. Ma quello che è più importante è che un gruppetto di giovanissimi sposi ha provato a condividere quotidianità e spiritualità insieme, e spera di poter vivere una vita di coppia luminosa credendo che solo l'amorevole sostegno di Dio possa permettere tutto questo.
Giorgia