dal 13 al 24 Maggio 2015
tutti i giorni dalle 16,00 alle 18,00 – domenica 10,00 – 12,00
presso la Casa della Gioventù
Per prenotazione visite guidate o fuori orario 348 3201495
Carissimi fedeli,
In Siria il 2014 si è chiuso con un tragico bilancio di circa 73.000 vittime, ossia una media di circa 200 al giorno. Purtroppo il 2015 è incominciato con altrettanto spargimento di sangue, in gran parte di vittime innocenti morte sotto i bombardamenti, dilaniate da esplosioni, decapitate e perfino arse vive nelle provincie sotto il controllo del cosiddetto “Stato Islamico”. Sangue di bambini, donne, giovani, adulti, anziani; di ogni confessione religiosa o di nessuna; siriani e stranieri. Scontri armati si susseguono, con maggiore o minore intensità, po’ dappertutto nel Paese, e anche a Damasco, dove il 5 febbraio c.m. sono caduti, un po’ ovunque, 120 razzi e mortai. Nel cortile della Nunziatura Apostolica sono cadute alcune schegge, tra cui una di circa mezzo chilo.
Il conflitto, come ha denunciato anche l’OCHA (Officio dell’ONU per il Coordinamento delle questioni umanitarie) in un suo recente Rapporto al Consiglio di Sicurezza, continua con estrema violenza e brutalità. Sono attaccate indiscriminatamente anche importanti infrastrutture, nonché scuole, 1 su 4, e ospedali, circa il 60% dei quali distrutti o inagibili. Per due settimane, il gruppo jihadista al-Nosra tagliò l’approvvigionamento dell’acqua potabile a circa 600 mila persone di Idleb. Per non parlare delle inaudite atrocità commesse dall’Isis (Stato Islamico). A confronto dell’Iraq, la Siria si trova da alcuni mesi a combattere su due fronti, uno peggiore dell’altro : quello della guerra civile e quello contro lo “Stato Islamico”.
Per favorire un modo più autentico di celebrare i funerali nella nostra parrocchia, così che siano consoni alla preghiera che si sta facendo e alla natura del luogo dove si celebrano, da oggi in avanti chiediamo che nessuno, singolo o membro di realtà associative, vada a parlare al microfono nei funerali senza aver concordato la cosa per tempo con il parroco o con il celebrante.
Cosi si eviterà il rischio di andare a dire banalità, cose contro la fede cattolica o altre non adatte alla celebrazione; e comunque si eviterà,proprio perché la chiesa e’ di tutti, di ritenerla un palco pubblico dove poter andare a dire le proprie opinioni.
Brevi parole di cristiano ricordo del defunto (peraltro non necessarie nella liturgia) da adesso in avanti potranno essere fatte solo dopo la monizione del sacerdote nell’ultima raccomandazione e commiato.
Chiediamo che questa norma venga osservata in modo preciso e rigoroso.
Dal CORRIERE della SERA del 15/01/2015, a pag. 21, con il titolo "Non esiste lo scontro di civiltà, questa è una guerra interna all'islam", l'intervista di Marco Garzonio a Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa dal 2004.
«Gli atti di terrorismo che insanguinano il Medio Oriente e l’Europa non sono frutto di uno scontro di civiltà. Questa è innanzitutto una guerra interna all’Islam. È inoltre la risposta sbagliata e drammatica di una parte dell’Islam alla modernità, ai problemi economici, morali, culturali che lo sviluppo pone. Nel mondo musulmano questa riflessione non è ancora stata fatta». Parla padre Pierbattista Pizzaballa, 50 anni ad aprile, il francescano Custode di Terra Santa da undici, cioè l’erede della capacità di incontro instaurata dal Santo di Assisi con il Saladino: l’altra faccia rispetto alle Crociate.
Netanyahu e Abu Mazen in prima fila nella marcia di Parigi. Una circostanza dettata da un evento particolare o l’indizio di un cambiamento nei rapporti tra Israele e i Palestinesi? «Non mi sembra che spirino venti di cambiamento. La forza degli eventi li ha obbligati ad essere a Parigi. Ma le relazioni tra Israele e palestinesi non sono cambiate, purtroppo. Le elezioni che ci saranno tra un paio di mesi impongono un’attesa. Si capirà dopo».
Tutto nacque un anno fa col pensiero e dal cuore e quel chiostro nudo ed inerme, iniziò ad animarsi. Grazie al sì dei nostri sacerdoti e a quelle persone che ci han dato la prima spinta e sostegno, che ci han donato contributi ma anche materiale, la nostra fiducia è cresciuta. Volenterose braccia e tanta disponibilità, han reso il chiostro parrocchiale un laboratorio attivo e una volta creato quell’ambiente antico è stato fatto un accurato lavoro di allestimento. Intanto il Natale si avvicinava anche nei nostri cuori e la piccola Betlemme diventava sempre più reale.
Ecco finalmente “il Verbo si è fatto Carne”, e anche noi eravamo lì ad attenderlo, a vivere quel momento. Le tuniche preparate con cura han preso vita sui nostri corpi ed il Presepe vivente ha aperto le sue porte alla comunità.
Quest'anno nel chiostro della canonica in un ambiente coperto e accogliente sarà rappresentata la natività. L'ambientazione curata da un bel gruppo di volontari rappresenta un abitato storico della Palestina del tempo sotto la dominazione romana, vi sono alcuni negozi e alcune botteghe artigiane. All'ingresso come primo personaggio si trova il pubblicano che riscuote le tasse per conto dei romani, subito dopo, girando a sinistra, si trovano rispettivamente la sinagoga e un tempietto romano. Si prosegue attraversando la bottega dei venditori di stoffe e quella dei venditori di spezie, che vorrebbero ricreare, assieme alla bancarella degli oli e profumi il suk, il mercato arabo.
Il territorio è prevalentemente deserto di roccia, visibile attraverso il porticato nella zona delle botteghe artigiane dove si trovano il vasaio, il falegname e il fabbro. Proseguendo si incontrano il pescivendolo e il panettiere dove potrete vedere il tipico pane arabo in tutte le sue forme. La natività è inserita in una calda stalla adiacente ad un fienile, con qualche animale. Il percorso termina con il banco del censimento presso il quale tutti i visitatori possono registrarsi.
DATE DI APERTURA:
24 Dicembre ore 24 Inaugurazione dopo la Santa Messa
25 Dicembre dalle 16 alle 19.30